ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI VENEZIA - SCUOLA DI RESTAURO

Data: 1777, luglio, 6;

Oggetto: progetto di restauro delle pubbliche pitture, con decalogo dei restauratori e ispettori, modificata da N.H. J. Franco Donado il 10 agosto 1777; Documento di 19 pagine + risvolto datato; presente altra rielaborazione datata 2 ottobre 1777 (testo poi modificato sarà approvato con Delibera del 3 settembre 1778 ed a questa si riferisce il pubblicato);

Localizzazione: - Archivio Accademia Belle Arti di Venezia, Busta "Copie di Atti riguardanti il Collegio dei pittori 1689/1798", armadio 432;

Pubblicato: Tiozzo V., Dal decalogo Edwards alla Carta del Restauro. Pratiche e principi del restauro dei dipinti., Padova 2001, pp.113-125

Analoghi: - Biblioteca Seminario Patriarcale, B.a Edwards n.1, ms 787/7;

Pubb.analog: parzialmente: M.Cagiano De Azevedo, Provvidenza del Senato Veneziano per le opere d’arte, "B.I.C.R.,3-4" Roma 1950; parzialmente: M.Vianello, La tutela artistica a Venezia dal 1750 al 1810, Univ.Padova, a.a. 1968-69; parzialmente: A.Conti, Storia del restauro e della conservazione delle opere d’arte, Milano 1973, 2°ed.1988, pp. 164-166;

omissis …

6°: Stabilite le prefatte providenze per accertare la regolarità di procedere in questa seria intrapresa, e prevenir al possibile le confusioni sarà dalli tre Professori oltrascritti eseguito il ristauro delle danneggiate Pitture suindicate, e si dichiara:

1°: ch’Essi accomoderanno gl’acennati Quadri senza pregiudicare la verginità se saran vergini, come dicesi da tali artisti, cioè non corrosi nella superficie del colore, e molto meno nel corpo di Esso

2°: Rimedieranno a tutt’i danni ai dipint’inferiti dall’incuria, e dall’imperizia di altri pulitori inesperti, sempre però nei confini di ciò che a chiunqu’altro può permetter l’arte, e declinando intieramente dalle ciarlatanesche imposture.

3°: Fermeranno sodamente tutto il colore smosso, e vicino a cadere dal suo fondo.

4°: Raddrizzeranno le tavole dipinte, per quanto fossero curvate, e connetteranno quelle che in qualunque modo fossero disgiunte, e rotte, senza pregiudicar il dipinto in minima parte, o che possibil sia d’accorgersi delle commettiture.

5°: Impediranno l’ulterior infezione dei tarli nelle tavole vecchie, e ripareranno i danni per tal causa da esse in addietro sofferti.

6°: Trasporteranno il sol Dipinto intattissimo da una Tavola e Tela vecchie, su d’altra Tavola, e Tela nuove, qualora si riconoscerà non esser il fondo vecchio più suscettibile di ristauri.

7°: Fodereranno i Quadri ch’avran bisogno di tale soccorso, sfodereranno gl’altri che ricevono pregiudizio dalle fodere antiche, e generalmente fortificaranno tutt’i Pezzi a misura della respettiva lor esigenza.

8°: Leveranno il Fumo, e lo sporco invecchiati, le Vernici crepolate, sobbollite e giallastre, le macchie di qualunque sorte, le crassizie d’ogli anneriti in superficie, le innumerabili, e resistenti sporchizie d’insetti, che sol con l’ago possono distaccarsi; e generalmente torran via tutto ciò ch’impedisce la libera veduta del colore.

9°: Levaran via tutt’i ritocchi non originali che ritroveranno sul vergine, e lo scopriranno senza suo maggior detrimento.

X°: Ritroveranno l’atto originale di tutti i colori anneriti, quando però questi non siano intrinsicamente mutati, come succede in quasi tutti gl’oscuri, o sian ombre.

XI°: Rimetteranno tutte le mancanze del colore scrostato, e caduto, senza occupare il color vecchio, e senza che la menda resti visibile.

XII°: Risarciranno i pezzi lacerati, e mancanti, come sarebbe a dire una testa, una mano, o altra tal cosa imitando sempre il carattere dell’autore; per il qual effetto potranno, col consenso dell’Ispettore, impiegare a loro spese quei Pittori che crederanno poter più da vicino accostarsi alla maniera del Pezzo bisognoso; ciocchè fu già indicato all’articolo quarto. S’intende però che il debito di rimetter dei pezzi mancanti non s’estende oltre le cose all’incirca individuate, e non comprende l’obbligo di rinovare dell’intiere composizioni; ciocchè non sarebbe ristaurare, ma originalmente dipingere.

XIII°: Daranno finalmente il suo natural sapore a tutto il quadro riponendovi la freschezza perduta per la soverchi’arridità e per tant’altri danni a quali van sottoposte le Pitture, ed ai quali tutti, sebben non espressamente nella presente dichiarati, dovran apprestare le opportune riparazioni.

XIV°: S’impegnano poi che non si useranno nei Quadri ingredienti che non si possano più levare ne vernici che incrudeliscano il colore, ma ogni cosa necessariamente addoperata, sarà facilmente amovibile da ogn’un ch’intenda l’arte.

Di tutto questo prendon impegno i Professori sud.ti, e di tutto questo dovranno rispondere all’Ispettore, che, come dirassi, invigilerà sulla loro condotta.

Omissis ……

4°: Consegnato il Quadro ai Professori sarà suo dovere d’accudire giornalmente ed assiduamente al travaglio, non solo per gli oggetti già indicati al capo secondo, ma per esaminar ancora si procederà dai Professori nella esecuzion degl’impegni loro; ed i Punti su de quali singolarmente dovrà star occulato saranno i seguenti:

1°: Che per ispedire sollecitamente il lavoro non si addoperino corrosivi di sorta alcuna con rischio di toglier al dipinto la sua virginità.

2°: Che non si trascuri di fermar il color cadente prima di passare ad altre penose operazioni sullo stesso Quadro; ciocchè potrebbe farsi maliziosamente per qualche ragion utile agli operatori; e che questa saldatura sia stabile, e ferma.

3°: che non si negligga di levare tutto lo sporco, e le vecchie vernici dal Quadro quando non vi fosse pericolo nell’operare in tal modo, o quando lo sporco stesso non fosse di qualche vantaggio al dipinto, come alle volte succede.

4°: Che non si lascino i redipinti vecchi nei luoghi dove mutarono di colore, e dove, sebben non alterati, v’è buona lusinga di scoprire color originale.

5°: Che nell’applicare i necessari ritocchi non si sorta mai dai margini delle cicatrici, e delle corrosioni, ciocchè pur troppo si pratica dai molti per isbrigarsi più presto di questa lunga e penosa operazione.

6°: Che alcuno dei Professori, neppur con buona intenzione di migliorar l’opera, levi cos’alcuna dall’originale, o vi aggiunga qualche cosa del suo; ne ponga o levi Inscrizioni.

7°: Che tutte le mecaniche operazioni sian eseguite con ogni possibile diligenza; dal che dipende in gran parte il buon esito del lavoro; e perciò rivederà le foderature, le Calcature, tirature, stuccature, ed ogn’altra cosa di tal fare, procurando che si travagli in tutto con le dovute precauzioni, e coi dovuti reguardi alla staggione nella qual si lavora, alla qualità del Quadro, ed al sito in cui si deve collocarlo.

8°: Prenderà finalmente in osservazione tutto ciò ch’Ei crederà poter meritare riflesso, se ne farà dar ragione dai Professori, e potrà liberamente dar loro dei consigli, guardandosi però dalle odiose, ed inutili pedanterie, e dal voler sapere i loro secreti.

Omissis ……